Una tira l'altra
La ciliegia è il frutto del ciliegio (Prunus avium). La pianta domesticata è stata ottenuta da ripetute ibridazioni della specie botanica.
Il nome italiano di ciliegia deriva direttamente dal latino volgare (ceresia, cerasiaè). In diverse lingue: portoghese (cereja), francese (cerise), spagnolo (cereza), rumeno (cireş), sardo (cerexa) , romano (cerasa), veneto (saresa) e inglese (cherry). Il termine italiano alternativo cerasa è presente in diversi dialetti, ed è una forma più comune in Italia Centrale e Meridionale. A sua volta, il termine latino deriva dal greco κέρασος (kérasos) e da qui dal nome della città di Cerasunte.
Secondo Plinio il Vecchio, i primi alberi di ciliegie furono importati a Roma nel 72 a.C. da Lucio Licinio Lucullo.
Il frutto può nascere da due diverse specie botaniche: da una parte il ciliegio dolce (Prunus avium), che produce le ciliegie che siamo abituati a consumare come frutta fresca; dall'altra il ciliegio acido (Prunus cerasus), che produce amarene, visciole o marasche, genericamente definite come ciliegie acide.
La ciliegia, normalmente sferica, di 0,7-2 centimetri di diametro, può assumere anche la forma a cuore o di sfera leggermente allungata. Il colore, normalmente rosso, può spaziare, a seconda della varietà, dal giallo chiaro al rosso quasi nero. Il gusto è dolce, mai stucchevole, con punte di acidulo.
La ciliegia matura nel periodo primaverile-estivo contiene un solo seme duro, color legno.
In Italia sono principalmente diffuse due categorie di ciliegie: i duroni, più grandi e scuri, e le tenerine, più chiare e piccole.
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Famiglia e genere
Rosacae | Prunus -
Età in anni
2092 -
Provenienza
Turchia -
Calorie per 100 grammi
50 -
Stagionalità
da Maggio a Luglio -
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Possiamo trasformare le ciliegie in:
- Succhi
- Confetture
- Sciroppate in alcol
